venerdì 8 aprile 2011

Traduzione dal tedesco all’italiano di Gianni Casoni del testo Das Ladwein-Prinzip di Richard Ladwein

L’analisi geometrica dello spazio “superficie terrestre” produce nuove importanti informazioni su questo spazio finora assolutamente non rilevate, non considerate e sottovalutate.

La chiave di Ladwein rappresenta nella sua concezione globale un procedimento diagnostico integrale di nuovo valore per lo spazio della superficie terrestre e giunge nel suo modo di osservazione olistico a preziose grandezze interpretative che assumono anche nell’esplorazione delle risorse del sottosuolo, come nel caso del petrolio, un’enorme importanza.

Come chiave generale, per così dire come “principio di Ladwein”, apre spazi per applicazioni di vario tipo in una interconnessione di pianificazione ed esecuzione nei settori delle costruzioni, edile e dell’energia ed in quello dell’esplorazione delle risorse minerarie di qualsiasi tipo, da citare sono qui ad esempio il petrolio, ed il gas naturale, il carbone, l’oro ed i diamanti, in una varietà come la natura : lo spazio della superficie terrestre, stessa prestabilisce. Lo spazio e le forze che influiscono su di questo determinano in ultima analisi ed in modo sostanziale, dove, come e cosa viene e può essere pianificato, costruito, coltivato, estratto ed eseguito.

In seguito viene trattato dapprima questo spazio prima che venga aperta la porta “GeoSPIRS” sugli spazi riguardanti le possibilità di applicazione.

L’esistenza della superficie terrestre è il risultato di procedimenti di formatura di lunga durata guidati in prevalenza da forze endogene e processi che hanno origine nell’interno della terra. Differenze di forma di grandi estensioni nascono attraverso processi di natura tettonica come gli spostamenti della crosta e di placche, innalzamenti e abbassamenti di parti della crosta terrestre ed attraverso fenomeni vulcanici.

A questi processi reagiscono anche i processi esogeni di asportazione dovuti a forze esterne, causati da immissione di energia extraterrestre (ad es. la radiazione solare) e ad agenti atmosferici di natura fisica, chimica ed eolica ed a processi di ablazione ed accumulo di materiale roccioso e terra di vario tipo.

Differenze altimetriche di vario tipo in rilievo sono la prova che hanno luogo dei movimenti di massa in forma di ablazione ed accumulo, ma solo in presenza di due forze prevalenti: la radiazione solare e la gravitazione.


1. Radiazione solare:
Grazie alla presenza al volume e alla distribuzione dell’energia di radiazione le forze di formatura
nella geomorfosfera, pedosfera e litosfera vengono messe in moto attraverso la dinamica nell’atmo-
sfera (clima/tempo) idrosfera (acqua nei diversi stati di aggregazione) e biosfera e mantenute attive.

2. Gravitazione:
Tutte le particelle reagiscono sotto l’influenza esercitata dalla forza di gravità. La gravità fornisce la
forza per importanti sistemi fisici presenti nell’ambiente, in modo particolare per l’acqua nei suoi più
disparati stati di aggregazione. Essa costituisce con ciò il fattore ambientale predominante tra l’atmo-
sfera e gli oceani/ la superficie terrestre. Riguardo alla superficie terrestre la forza di gravità agisce in
modo compattante, trasportando del materiale da luoghi più elevati a luoghi più inferiori. A seconda
del grado di pianezza, inclinazione e ripidità del terreno, si giunge ad una distinzione del tipo di
movimento di materiale in scorrimento, scivolamento e caduta, ad es. in forma di scorrimento di terre-
no e pendiò, scivolamenti, frane di scorrimento e di tipo rotatorio, caduta di pietre e caduta massi.


La superficie terrestre assume per la sua posizione un posto di particolare rilievo tra la radiazione solare e l’azione della gravità, in quanto sopra e sotto di essa vengono ad incontrarsi le forze provenienti da sopra e da sotto. In questo spazio della superficie terrestre si svolgono in vario modo dei processi dinamici dovuti agli agenti atmosferici, all’erosione e agli accumuli. La presenza, che è poi l’origine, lo svolgimento e la fine di questi processi sopra e sotto la superficie terrestre, è motivata dall’elaborazione della formatura, dunque dall’aspetto geometrico dello spazio della superficie terrestre in dipendenza della sua concreta configurazione materiale. La chiave di Ladwein analizza questo mondo delle forme con l’aiuto del procedimento GeoSPIRS e può giungere sulla base di determinati gruppi di forme, esistenza di forme diverse, correlazioni di elementi di forma a delle conclusioni sull’esistenza di risorse minerarie.

Rocce diverse presentano delle composizioni chimiche e fisiche differenti e con ciò dei caratteri e delle proprietà differenti, che con l’aiuto delle radiazioni e principalmente grazie alla forza dell’acqua che scorre (attraverso gli agenti atmosferici e l’erosione) finiscono per creare delle forme diverse e del tutto particolari. Ciò è indipendente dal fatto a quali differenti climi e condizioni meteorologiche queste formazioni rocciose siano state esposte e lo siano anche tuttora. Le rocce sono soggette ad un processo di invecchiamento che eventualmente varia per quanto riguarda la rapidità, ma che risulta poi sempre della stessa natura.

Le forme così creatisi sono parte del sistema geomorfodinamico che si configura come
• sistema statico in presenza delle forme anche con le proprietà di queste e del materiale con le proprietà di quest’ultimo e come
• sistema di processo con processi e proprietà di processo in dipendenza da componenti di altre sfere ( atmosfera, biosfera, idrosfera, pedosfera).


Ambedue i tipi di sistema co-agiscono come sistema di response di processo e reagiscono in tipici processi a proprietà di forma e materiale differenti. Poiché i sistemi, così come sono stati formati in origine e così come sono presenti oggi, agiscono in correlazione, devono reagire e reagiranno nei processi a seconda del gioco delle forze (sistema di reazione di processo). I sistemi sono composti dai seguenti elementi:

1. a) forme (ad es. valli fluviali, pendici, margini di cedimenti, terrazzamenti)
b) caratteristiche delle forme (ad es. declivi di pendici, anse, curvature)

2. a) tipi di materiale (ad es. rocce, terreni in disfacimento, sostrati, sedimenti)
b) caratteristiche del materiale (ad es. spaccature, granulosità, permeabilità, infiltrazione)

3. a) processi (ad es. agenti atmosferici, accumuli, erosione)
b) caratteristiche dei processi (frequenza di deflusso delle acque, tassi di erosione,
velocità di scivolata)

Ogni singola forma finora presente con le sue caratteristiche, nata secondo la propria specifica genesi e creata sulla base del materiale rispettivamente presente con le corrispondenti proprietà di quest’ultimo, reagirà in processi con corrispondenti caratteristiche di processo. Ogni forma regola nelle sue proprietà di forma i processi, cioè la morfometria guida in modo essenziale la morfodinamica.

Poiché l’acqua è l’agente principale su tutti i continenti, la morfometria e l’idrostruttura costituiscono i fattori essenziali che guidano i processi di massa e la geomorfodinamica delle acque correnti precedenti, attuali e futuri e le forme nate e tutt’ora nascenti dalla morfodinamica sono indizi tra l’altro anche per il rinvenimento di risorse minerarie.
I tratti distintivi geomorfografici esercitano la loro diversa influenza sui processi attraverso la loro tipologia e le loro differenti dimensioni. Regolano soprattutto i processi sopra e sotto la superficie terrestre.
Il sistema della superficie terrestre nella creazione delle forme, nella sua geometria, offre con ciò importanti informazioni sull’andamento del processo (nascita, decorso, fine, estensione, grandezza, velocità…). E’ facile ponderare e riconoscere due principi generali:

• le strutture (forme) controllano i processi (ad es. l’erosione, distacchi di massa) e
• i processi si creano le loro specifiche strutture.

Quando le strutture sono o diventano permanenti, ci sono dei settori sulla superficie in cui accadono molte cose ed altri in cui invece accade ben poco.

Per riconoscere le localizzazioni di processi futuri è importante strutturare e caratterizzare la formatura, tuttavia alla base della rispettiva struttura ci sono delle proprietà che guidano in modo essenziale i processi sopra e sotto la superficie terrestre e l’ulteriore sviluppo delle modellature. Con ciò il rilievo determina nella sua geometria anche le strutture ed in dettaglio le sculture in cui la superficie della terra si differenzia. Bisogna riconoscere e mostrare questa differenziazione di superficie, quali geometrie permette, dove in futuro avranno luogo processi di varia natura. Le caratteristiche della forma sono presenti negli indizi morfometrici di ogni superficie dello spazio della superficie terrestre. Queste superfici contengono nella loro formatura le predisposizioni di quello che sarà il futuro decorso di sviluppi di processo.
• la formazione su terreni piatti ad es. di solchi e di piccoli canaletti, avvallamenti con infiltrazioni,
• la formazione su terreni a lieve inclinazione di rigagnoli e solchi,
• l’accumulo di masse in terreni a forte inclinazione e scoscesi che possono ad es. causare delle frane.
La geomorfometria regola i processi nelle proprie caratteristiche. Costituisce il fattore di spinta più essenziale nella geomorfodinamica. Come è predisposto un terreno nella formatura in dipendenza ed in rapporto al materiale da cui questa è costituita con caratteristiche di materiale differenti come lo spessore, la porosità e la granulosità, sia che quest’ultimo sia dovuto a circostanze naturali o plasmato dalla mano dell’uomo, ciò si mostra nella formatura dove nei processi si risale alla forza di gravità. Perciò è di grandissima importanza riconoscere in fase preliminare i punti dove agisce la superficie, dove i processi vengono iniziati, entrano in funzione e dove conduce il loro sviluppo nello svolgimento del processo. Questi tratti metrici distintivi costituiscono anche degli indizi per il rinvenimento di risorse minerarie, come giacimenti minerari.

Esami ed analisi scientifici rappresentativi secondo il procedimento GeoSPIRS di Ladwein hanno prodotto che gli spazi riservano delle aree a rischio.







Bild mit der Inschrift : Esempio con percentuali







In conseguenza di ciò meno del 20% della superficie terrestre tende ad avere un andamento di processo troppo forte e meno del 30% un andamento di processo troppo elevato. Oltre il 50% delle superfici si trova in equilibrio, queste sono dunque da classificare come “sicure”.

Se la metrica di questo spazio di superficie terrestre viene analizzata dettagliatamente per mezzo del GeoSPIRS, questa produce delle informazioni mai scaturite finora da studi di altre facoltà. Queste informazioni forniscono delle importanti indicazioni su futuri potenziali di pericolo, riserve d’acqua e giacimenti minerari.



La chiave di Ladwein e la carta di Ladwein

Dopo le disastrose catastrofi che hanno colpito l’area delle Alpi nel 1999 è nato da degli studi empirici un modello matematico in modo scientificamente fondato che permette di rilevare la localizzazione di processi di accumulo di masse sopra e sotto la superficie terrestre attraverso l’analisi della configurazione metrica della formatura dello spazio della superficie terrestre. Esperienze, studi e conoscenze hanno condotto allo sviluppo di un procedimento che si basa sulla geometria della superficie terrestre. Già la geomorfologia classica nella ricerca dei processi geomorfologici definisce il rilevamento geomorfometrico come un’imprescindibile attestazione di superficie di rilevanza per la prassi.

Il procedimento Geo SPIRS di Ladwein analizza in modo dettagliato il sistema(S) della superficie terrestre nelle sue recenti strutture(S), dove sono in futuro i processi nel sistema response® attraverso le caratteristiche rispettivamente presenti all’interno dei rapporti d’inclinazione angolare.

Il modello mette a disposizione in diversi algoritmi una differenziazione dettagliata della superficie in un calcolo tridimensionale della superficie terrestre sulla base dei dati digitali riguardanti l’area in questione. Nel risultato il modello ci informa sui contesti di azione della formatura e identifica i luoghi che sono in grado, in osservanza e con l’apporto di ulteriori informazioni come
• rilievo piatto, rilievo con inclinazione, rilievo ripido,
• concentrazione di acqua,
• direzione di corrente di masse ed acqua,
• potenza dei raggi di convessità,
• lunghezza del pendìo,
• effetto dell’interland (bacino idrografico),
• movimenti paralleli, divergenti, convergenti
di far agire il rilievo in alcuni punti in modo forte (rosso), elevato (arancione) e misurato, infimo, debole o non (trasparente).

Il procedimento GeoSPIRS si contraddistingue per l’impostazione universale che permette di riconoscere le località interessate da processi di tipo più disparato site in aree piatte, con inclinazione e scoscese con ubicazione sulla superficie terrestre oppure nate antropoghe. Con ciò oltre a vecchie strutture di rilievo vengono rese prevedibili località che saranno in futuro interessate da processi particolari incluso il decorso di questi ultimi. Queste strutture di rilievo interpretate dal procedimento GeoSPIRS ci informano nei risultati di analisi sulla presenza di acqua e di risorse minerarie. Tutti i singoli punti descritti nelle pagine seguenti forniscono nell’analisi GeoSPIRS degli importanti indizi visualizzati nella carta di Ladwein come modulo di differenziazione di superficie e pezzo principale del procedimento GeoSPIRS.

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